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Da Nautica Italiana i 9 punti per il rilancio del settore


Presentato a Milano il progetto Nautica 365, con un manifesto per rilanciare un settore ormai in crisi da troppo tempo.


Continua senza sosta il cammino di Nautica Italiana, l’associazione nata con lo scopo di riunire le eccellenze dell’intero comparto, con la presentazione di un nuovo progetto pensato per ridare slancio a un settore in crisi e sempre più in cerca di un faro da seguire.


Tre gli obiettivi che l’associazione si è prefissata, ci sono la necessità di valorizzare il prodotto e servizio nautico quale espressione del Made in Italy, la restituzione al comparto di un livello di reputazione all’altezza e il supporto all’Export e alla ripresa del mercato domestico. Per farlo, Nautica Italiana punterà su tre pilastri portanti:


1. Proposte legislative concrete per supportare la crescita: nasce il Manifesto della Nautica Italiana;


2. Traduzione della Carta dei valori in strumenti concreti: nasce il “Contratto etico” a garanzia di serietà e trasparenza;


3. Piano di promozione nazionale e internazionale: nasce una nuova strategia di eventi per il comparto.


Per perseguire i propri scopi, Nautica Italiana ha dato vita al progetto Nautica 365, caratterizzato da un manifesto con nove proposte relative a interventi realizzabili con una normativa chiara ed integrata, che riportiamo qui di seguito:


1. Un “Bollino Oro” che anticipi i controlli a terra invece che in mare


Il “Bollino Oro”, rilasciato dall’Amministrazione competente, conferma la compatibilità della proprietà dell’imbarcazione con la posizione fiscale dell’armatore. Oggi è fondamentale per il mercato interno creare un clima di fiducia e di serenità favorendo un diportismo diffuso.


2. La moratoria dei controlli a bordo fino all’adozione del Registro Telematico


Sospendere i controlli nei marina da parte della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto per fini diversi da quella della sicurezza, fino alla data di entrata in vigore del Registro Telematico. Con il Registro Telematico, Infatti l’Amministrazione Finanziaria potrà avere completo e facile accesso ai nominativi dei proprietari di imbarcazioni e quindi incrociarli con la loro posizione finanziaria.


3. Creazione di strutture ricettive per i natanti, a gestione senza scopo di lucro


L’adozione di campi boe e strutture ricettive in mare e a secco, per i natanti, gestite da enti senza scopo di lucro e destinati alla popolazione residente con l’obbligo di destinare spazi significativi per la locazione (modello francese). La ricettività con infrastrutture leggere ed a costi ridotti è oggi la priorità per il sostegno allo sviluppo della piccola nautica.


4. Istituzione di un Registro Italiano concorrenziale per grandi yacht commerciali


L’istituzione di un Registro Italiano per l’immatricolazione degli yacht commerciali coerente e concorrente a quello adottato da Inghilterra, Malta e Olanda. Il nostro Paese, con la più grande industria nautica europea, non deve più perdere immatricolazioni a favore di altri Registri esteri che sottraggono occupazione al nostro Paese.


5. Normativa per i titoli professionali in linea con quella degli altri Paesi europei


L’adeguamento della normativa dei titoli professionali agli altri Paesi europei, sul rinnovo dei Certificati e riconoscendo valida la navigazione anche su yacht privati. Senza tali provvedimenti il personale di bordo italiano continuerà ad essere costretto ad emigrare in Inghilterra per ottenere i titoli professionali, ai danni dell’occupazione per il nostro Paese.


6. Uniforme applicazione dell’IVA al 6,6% per il noleggio delle navi da diporto


Uniformare l’applicazione dell’IVA al 6,6 % per i contratti di noleggio per tutte le navi da diporto originati da un porto italiano, in coerenza con l’IVA applicata sui contratti di leasing. Il provvedimento renderebbe l’Italia più competitiva rispetto a molti altri Paesi europei.


7. Mantenimento dei patti contrattuali dello Stato per le concessioni dei marina


Pacta sunt servanda: lo Stato non può rompere i contratti concessori formali dei porti turistici, come fossero concessioni balneari. E’ necessario un provvedimento per impedire che l’applicazione di canoni maggiori rispetto a quelli concordati e già messi a bilancio dagli operatori, si traducano in un problema irrisolvibile.


8. Emanazione dei principali Decreti attuativi del Codice della Nautica entro 12 mesi 


Emanare i principali Decreti Legislativi per la riforma del Codice della Nautica entro 12 mesi, anziché 24. Essenziale per supportare in tempi utili gli operatori.


9. Una definitiva semplificazione burocratica e amministrativa


Circa gli aspetti normativi-burocratici, NAUTICA ITALIANA si offre di indicare al Governo le forme di semplificazione da adottarsi in via amministrativa in tempi brevi e comunque non oltre tre mesi.


Fonte: Scritto il 28 Ottobre 2015 da Niccolò M. Pagani in Business & Economy


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